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“Cìciri e trìa” è il primo romanzo di Mavi Pajano. Pur non essendo un ricettario di cucina, l’antologia dei piatti tipici della tradizione salentina è la base su cui si fonda l’intero impianto narrativo del romanzo, per raccontare una vicenda che si svolge a Voliano, un paesino del Salento dal nome di fantasia, collocato nella zona a sud di Lecce più vicina alla porzione della fascia costiera adriatica salentina compresa tra Castro Marina e Santa Cesarea. La vicenda si sviluppa attorno ad un’eredità contesa tra cugini, a seguito del funerale e della pubblicazione del testamento di zia Assuntina, proprietaria del palazzo baronale del paese.
Il racconto è condotto in prima persona dalla protagonista principale, Vittoria, una salentina trapiantata a Milano, con un’esistenza segnata da perdite importanti e per questo da anni lontana dal suo paese di origine, Voliano appunto, ma costretta a ritornarvi per il funerale di zia Assuntina e a rimanervi per un lungo periodo, in quanto chiamata in causa dal testamento della stessa come esecutore testamentario.
L'autrice
... Nel vedermi divorare la frisella, capì che non sarebbe stata sufficiente per placare la mia fame e perciò, solo per me, schiuse uno dopo l’altro i forzieri di vetro che conservava in dispensa. Iniziai ad assaporare quel momento lentamente, quasi a voler dilatare il tempo finché, anche se solo per un attimo, mi sentii addosso, sulla pelle, il sole che aveva baciato quei frutti terrestri e marini ed al quale quelle verdure erano state esposte. Fu come se il calore dell’estate, racchiuso in quei vasi, si diffondesse da tutte le parti. Fu come se, ad ogni atto di spalmare sul pane casareccio, messo in tavola da zia Titina, quelle marmellate e quelle conserve, si spalmassero, nella mia memoria, i ricordi spensierati della mia infanzia e della adolescenza...
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